22 Ottobre 2024

Notizie dal mondo del lavoro, previdenza e fisco

Rapporto Ocse Education at a Glance 2024

Studio, lavoro, occupazione, Neet: cosa dice il rapporto Ocse sull’istruzione?

“La situazione del mercato del lavoro si riflette nei tassi di occupazione tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni: in Italia, infatti, è impiegato il 57% dei 25-34enni senza diploma di maturità e il 69% di coloro che hanno conseguito il diploma”. Lo riporta il documento “Education at a Glance 2024” stilato dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico.

Tra i dati elaborati nel documento ci sono le percentuali medie degli altri paesi dell’area dove risultano occupati il 61% dei non diplomati e il 79% di chi ha completato il ciclo di istruzione secondario.

L’organizzazione inoltre lancia l’allarme povertà: nel nostro Paese il 27% (la media Ocse è 28%) della popolazione fra i 25 e i 64 anni non diplomata guadagna la metà o meno del reddito medio. 

Ciò capita anche per il 21% dei diplomati in Italia (17% nell’area Ocse) e il 14% dei laureati (10% nell’area Ocse).

Per questo, i Paesi Ocse si sono impegnati ad aumentare la percentuale di istruzione e occupazione della popolazione: così, il numero dei non diplomati è sceso in 28 dei 35 membri dell’organizzazione, Italia compresa dove il dato si è attestato al 20%, comunque 6 punti sopra la media delle altre Nazioni.

L’occupazione femminile

Il dossier fotografa lo stato dell’occupazione femminile in relazione ai titoli di studio conseguiti: solo il 36% delle giovani donne non diplomate ha un lavoro, mentre la quota è del 72% per i giovani uomini.

Al contrario, sono impiegati il 73% delle giovani donne e il 75% dei coetanei maschi in possesso di una laurea.

Sempre secondo il rapporto, nel nostro Paese la percentuale di giovani fra i 25 e i 34 anni che non ha completato il ciclo di istruzione secondario di secondo grado (ovvero che non ha conseguito il diploma di maturità, ndr) rimane al 20% nel 2023: cifra in calo di 6 punti rispetto al dato del 2016 ma che è più alto della media Ocse (14%).

Sull’istruzione dei figli, secondo l’Ocse, conta anche la famiglia: nello studio, infatti, emerge che il 69% dei figli con almeno un genitore laureato consegue la laurea, così come il 37% dei figli con genitori non diplomati non si diplomano a loro volta. 

Il Belpaese è invece sotto la media per quanto riguarda la spesa pubblica per l’istruzione (4% del Pil rispetto al 4,9% dei Paesi Ocse) ma anche per il rapporto studenti-insegnanti, fissato a 11 a 1 per la scuola primaria e di 10 a 1 per l’istruzione di secondo grado.

Gli insegnanti

A proposito degli insegnanti, l’anagrafica dei docenti italiani è sensibilmente più alta rispetto a quella degli altri membri Ocse: il 53% del corpo docente, infatti, ha più di 50 anni, contro il 37% nella media dell’area Ocse.

Ma ci sono dei miglioramenti: fra il 2013 e il 2022 infatti la percentuale di over 50 è calato dal 63 al 48% nella scuola secondaria di primo grado (le scuole medie, ndr) e dal 73 al 54% nella secondaria di secondo grado. 

I neet

Sul capitolo dei Neet, i giovani che non lavorano né studiano, lo studio mostra un calo di 11 punti (dal 32 al 21%) fra il 2016 e il 2023. 

Tuttavia, nella fascia fra i 25 e i 29 anni la percentuale fra le ragazze è maggiore (31%, rispetto al 20% dei ragazzi).

La quota di giovani di età compresa fra i 25 e i 34 anni senza titolo di studio secondario superiore è diminuita di 6 punti percentuali dal 2016 e ha raggiunto il 20% nel 2023, ma rimane comunque al di sopra della media Ocse del 14%. 

Il rapporto rileva inoltre come in Italia la quota media di 20-24enni che non lavorano né studiano o non seguono corsi di formazione (i cosiddetti Neet) è diminuita dal 32% al 21% tra il 2016 e il 2023 mentre nello stesso periodo la percentuale di Neet a livello Ocse e’ scesa dal 17% al 15%.

A livello di genere, mentre le differenze sono relativamente piccole nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, il tasso Neet è più alto per le donne di 25-29 anni (31%, rispetto al 20% tra gli uomini).

Infine, l’analisi conferma come l’istruzione dei genitori ha un forte impatto sul livello di istruzione e occupazione dei figli.

In Italia, il 69% dei 25-64enni che hanno almeno un genitore con titolo di studio terziario (ovvero una laurea o equivalente) ha parimenti conseguito una qualifica terziaria e il 37% degli adulti i cui genitori non hanno un titolo di studio secondario superiore non ha conseguito a sua volta un titolo di studio secondario superiore.

In Primo Piano

Continua a leggere

OCSE: i dati sul mercato del lavoro

Nota dell'Employment Outlook annuale. Cresce il mercato del lavoro italiano dopo anni di stop. Salari ancora sotto la media. Forte impatto da politiche per il clima per la quota dei 'lavori verdi'. Il mercato del lavoro in Italia ha...

Istat, occupati e disoccupati: i dati provvisori a a maggio

Lieve flessione per gli occupati (ma non per tutti), stabili i dati sulla disoccupazione, lieve aumento per gli inattivi. Sono i dati provvisori di maggio sull'occupazione elaborati da Istat che pubblica la serie mensile. In dettaglio: l’occupazione cala dello -0,1%, pari...

Rapporto Gallup, punti di vista

Presentato di recente a Washington il rapporto annuale State of the Global Workplace il report redatto dalla multinazionale ha offerto dati inconsueti. La Svizzera considerata bassa in classifica.  Secondo l'ultimo rapporto l'Italia presenterebbe il tasso più elevato di lavoratori attivamente disimpegnati d'Europa. Secondo Gallup i...