22 Ottobre 2024

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Gig economy: quali tutele scatteranno?

Con l’ok del Consiglio Ue alla direttiva comunitaria che riguarda i lavoratori delle gig economy cosa cambierà?

Lo scopo della direttiva è quello “di fronteggiare lo squilibrio di potere tra i soggetti coinvolti e le piattaforme di lavoro digitale, determinarne correttamente la tipologia occupazionale e tutelare i dati personali dei lavoratori”.

La direttiva introduce tra le varie disposizioni, la presunzione legale di subordinazione dei lavoratori alla piattaforma.

A stabilirne le modalità di presunzione saranno i singoli Stati membri.

Il loro compito è quello di individuare i segnali di assoggettamento al potere direttivo tramite il ricorso a differenti criteri di controllo delle piattaforme.

Nel caso in cui si ravvisino i suddetti indicatori, sarà onere delle piattaforme digitali riuscire a dimostrare che il rapporto contrattuale oggetto di esame “non è un rapporto di lavoro così come definito dal diritto, dai contratti collettivi e dalla prassi in vigore negli Stati membri”.

L’UE mette in luce anche l’esigenza che gli Stati membri monitorino l’impatto delle piattaforme digitali sulla protezione dei dati personali, specialmente nei casi in cui il trattamento dei dati avvenga mediante l’utilizzo di sistemi decisionali automatizzati, con livelli di rischio elevati per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

La direttiva raccomanda agli Stati Membri di dotarsi di risorse sufficienti per supervisionare e valutare in modo efficace l’impatto delle decisioni individuali intraprese dai sistemi di monitoraggio automatizzati, come ad esempio in caso di licenziamento.

Fonte: Direttiva UE 2 ottobre 2024

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