Studio, lavoro, occupazione, Neet: cosa dice il rapporto Ocse sull’istruzione?
“La situazione del mercato del lavoro si riflette nei tassi di occupazione tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni: in Italia, infatti, è impiegato il 57% dei 25-34enni senza diploma di maturità e il 69% di coloro che hanno conseguito il diploma”. Lo riporta il documento “Education at a Glance 2024” stilato dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico.
Tra i dati elaborati nel documento ci sono le percentuali medie degli altri paesi dell’area dove risultano occupati il 61% dei non diplomati e il 79% di chi ha completato il ciclo di istruzione secondario.
L’organizzazione inoltre lancia l’allarme povertà: nel nostro Paese il 27% (la media Ocse è 28%) della popolazione fra i 25 e i 64 anni non diplomata guadagna la metà o meno del reddito medio.
Ciò capita anche per il 21% dei diplomati in Italia (17% nell’area Ocse) e il 14% dei laureati (10% nell’area Ocse).
Per questo, i Paesi Ocse si sono impegnati ad aumentare la percentuale di istruzione e occupazione della popolazione: così, il numero dei non diplomati è sceso in 28 dei 35 membri dell’organizzazione, Italia compresa dove il dato si è attestato al 20%, comunque 6 punti sopra la media delle altre Nazioni.
L’occupazione femminile
Il dossier fotografa lo stato dell’occupazione femminile in relazione ai titoli di studio conseguiti: solo il 36% delle giovani donne non diplomate ha un lavoro, mentre la quota è del 72% per i giovani uomini.
Al contrario, sono impiegati il 73% delle giovani donne e il 75% dei coetanei maschi in possesso di una laurea.
Sempre secondo il rapporto, nel nostro Paese la percentuale di giovani fra i 25 e i 34 anni che non ha completato il ciclo di istruzione secondario di secondo grado (ovvero che non ha conseguito il diploma di maturità, ndr) rimane al 20% nel 2023: cifra in calo di 6 punti rispetto al dato del 2016 ma che è più alto della media Ocse (14%).
Sull’istruzione dei figli, secondo l’Ocse, conta anche la famiglia: nello studio, infatti, emerge che il 69% dei figli con almeno un genitore laureato consegue la laurea, così come il 37% dei figli con genitori non diplomati non si diplomano a loro volta.
Il Belpaese è invece sotto la media per quanto riguarda la spesa pubblica per l’istruzione (4% del Pil rispetto al 4,9% dei Paesi Ocse) ma anche per il rapporto studenti-insegnanti, fissato a 11 a 1 per la scuola primaria e di 10 a 1 per l’istruzione di secondo grado.
Gli insegnanti
A proposito degli insegnanti, l’anagrafica dei docenti italiani è sensibilmente più alta rispetto a quella degli altri membri Ocse: il 53% del corpo docente, infatti, ha più di 50 anni, contro il 37% nella media dell’area Ocse.
Ma ci sono dei miglioramenti: fra il 2013 e il 2022 infatti la percentuale di over 50 è calato dal 63 al 48% nella scuola secondaria di primo grado (le scuole medie, ndr) e dal 73 al 54% nella secondaria di secondo grado.
I neet
Sul capitolo dei Neet, i giovani che non lavorano né studiano, lo studio mostra un calo di 11 punti (dal 32 al 21%) fra il 2016 e il 2023.
Tuttavia, nella fascia fra i 25 e i 29 anni la percentuale fra le ragazze è maggiore (31%, rispetto al 20% dei ragazzi).
La quota di giovani di età compresa fra i 25 e i 34 anni senza titolo di studio secondario superiore è diminuita di 6 punti percentuali dal 2016 e ha raggiunto il 20% nel 2023, ma rimane comunque al di sopra della media Ocse del 14%.
Il rapporto rileva inoltre come in Italia la quota media di 20-24enni che non lavorano né studiano o non seguono corsi di formazione (i cosiddetti Neet) è diminuita dal 32% al 21% tra il 2016 e il 2023 mentre nello stesso periodo la percentuale di Neet a livello Ocse e’ scesa dal 17% al 15%.
A livello di genere, mentre le differenze sono relativamente piccole nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, il tasso Neet è più alto per le donne di 25-29 anni (31%, rispetto al 20% tra gli uomini).
Infine, l’analisi conferma come l’istruzione dei genitori ha un forte impatto sul livello di istruzione e occupazione dei figli.
In Italia, il 69% dei 25-64enni che hanno almeno un genitore con titolo di studio terziario (ovvero una laurea o equivalente) ha parimenti conseguito una qualifica terziaria e il 37% degli adulti i cui genitori non hanno un titolo di studio secondario superiore non ha conseguito a sua volta un titolo di studio secondario superiore.