Rischio di reclusione per il percettore di reddito di cittadinanza che lavora in nero. La terza sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25306 del 4 luglio 2022, ha accertato che coloro i quali percepisco il reddito di cittadinanza e svolgono prestazione lavorativa in nero commettono reato. La Corte ha confermato che tale situazione rientra la tra le casistiche sanzionate dall’articolo dall’art. 7, comma 2, del decreto legge n. 4 del 2019 convertito dalla Legge n. 26/2019.
Con la sopracitata sentenza, la Corte di Cassazione ha convalidato la condanna alla pena di un anno e otto mesi di reclusione per il soggetto percettore di Rdc che ha omesso di comunicare l’assunzione o lo svolgimento di attività lavorativa presso un’azienda, anche se svolta in modalità irregolare.
Rischio di reclusione per il percettore di reddito di cittadinanza che lavora in nero